Niente vaccino a donna incinta: «Torni con il certificato del suo ginecologo»

Una donna incinta si è recata ad un centro vaccinale ed uno dei medici in servizio l’ha esortata a farsi prima redigere dal ginecologo di fiducia un’attestazione di buona salute, sua e del feto, per poter poi procedere in tranquillità. E lei si è fatta mettere nero su bianco questa richiesta dal dottore dell’hub, che sul ricettario bianco degli specialisti ha scritto: «Si richiede il certificato del ginecologo che segue la signora… per poter procedere alla vaccinazione anti-Covid, come da decisione dei medici vaccinatori in caso di gravidanza», scrive Il Corriere del Veneto sottolineando che non risultano però provvedimenti ufficiali in tal senso emessi dalla categoria e nemmeno dalla Regione, dalle Usl o dal ministero della Salute. «Infatti non esiste un documento scritto, è una decisione che abbiamo maturato noi vaccinatori – spiega il camice bianco veneziano al centro dell’episodio -. Non c’è ancora una letteratura scientifica consistente sugli effetti che l’anti-Covid potrebbe sortire nelle gestanti e nel feto, quindi prima di somministrarlo dobbiamo stare molto attenti e conoscere bene lo stato di salute della paziente. In caso di eventi avversi, la responsabilità è nostra».

Il medico racconta che la signora si è presentata all’hub senza un’anamnesi completa, dicendo solo di essere al terzo trimestre di attesa. «È vero, le ho consigliato di portarmi il certificato del ginecologo, che peraltro mi ha telefonato e insultato — aggiunge il camice bianco —. Ma abbiamo dato all’utente l’opportunità di tornare con la documentazione richiesta in qualsiasi momento e senza prenotazione. E infatti si è ripresentata 24 ore dopo con l’attestazione dello specialista e l’abbiamo regolarmente vaccinata. La gravidanza è uno stato delicato, dobbiamo poter disporre del quadro psico-fisico completo di una gestante. Si è trattato di un caso isolato, di solito le donne in gravidanza arrivano con la cartella clinica, a tutela loro e nostra. Le dico di più: tra i vaccinatori del nostro hub, che somministra 500 dosi al giorno, c’è un ginecologo e anche lui prima di immunizzare una donna in gravidanza chiede il via libera del collega che la segue» fa sapere il Corriere.

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