Quelli buoni e non violenti, Albinati: «Medici non vaccinati? Pezzi di m…»

Nel suo ultimo libro, lo scrittore lancia bordate d’odio contro il personale sanitario che non si è immunizzato. Da buon intellettuale di regime mira alla costruzione di un’ortodossia intollerante ma velata di bei sentimenti.

Prima di ridurre l’Italia a un cumulo di macerie, il fascismo fu caratterizzato da un’assoluta deferenza agli ordini, desideri e «valori» del capo, da un’altrettanto assoluta acquiescenza ai medesimi, e conseguente torsione e manipolazione delle notizie, da parte dei mezzi di informazione, da un rigoroso indottrinamento e inquadramento militare dei giovani, a partire dall’età infantile. E da un alto coefficiente di volgarità e violenza verbale, che trasformava la conversazione pubblica in un linguaggio da caserma e da bordello. (È una vecchia storia, già Dante tuonava, nel canto VI del Purgatorio: «Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza cocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello»).

La versione italiana del nuovo fascismo sanitario internazionale, mentre procede, tra falsi trionfalismi, a ridurre ancora l’Italia in macerie, ha comprensibilmente assunto le medesime caratteristiche. Le parole del leader vengono circondate da commenti ammirati, per la sua grande cultura e competenza. (E si raggiunge un livello di ridicolo davvero mussoliniano quando la trasmissione di La7 L’aria che tira ne approfondisce il «quadro astrale» e osserva partecipe: «Il segno zodiacale di Mario Draghi, la Vergine, lo rende già tenace di suo, ma Marte e Saturno così forti nel suo tema natale ne fanno un Vergine particolarmente determinato e molto autorevole. Non solo: i due pianeti supportano anche un Giove in Scorpione molto ben messo in decima casa, quella del comando».)

Le notizie (se non sono fagocitate per intero dall’aria che tira) dimostrano con la loro costante curvatura in presenza di enormi masse di potere l’essenziale correttezza della teoria della relatività generale. Bambini e ragazzi, condizionati dalla pressione dei coetanei e di varie figure istituzionali, oltre che dalle frottole dei social media, sono invitati, se necessario, a dissociarsi da genitori irragionevoli per imparare subito a credere, obbedire e combattere. Poteva mancare la violenza e volgarità di espressione?

La risposta a questa domanda retorica è ovviamente negativa. Ecco allora giornalisti dichiarare, a proposito degli sciagurati che rifiutano terapie geniche sperimentali impropriamente chiamate vaccini e di discutibile efficacia, che vorrebbero vederli morire come mosche o ridursi a poltiglia verde; ecco medici e infermieri invocare contro gli stessi sciagurati le camere a gas o impegnarsi per staccare loro la spina o per non trovare ripetutamente (e appositamente) la vena durante un esame del sangue; ecco insigni studiosi di economia esortare il ministro competente a richiamare in campo (e in vita? magari con un «vaccino»?) Bava Beccaris e sfamare chi protesta con il piombo.

In quest’orgia di colpevole demenza si è recentemente distinto anche un raffinato scrittore, vincitore nel recente passato di un illustre premio letterario sponsorizzato da una marca di liquori. Io non leggo gli scrittori italiani contemporanei, neanche se sponsorizzati da marche di liquori, perché mi manca ancora qualcosa di Turgenev e di Henry James, ma è difficile sopravvivere nel nostro Paese senza entrare in contatto con tali importanti esternazioni.

Nel suo ultimo libro, pubblicato dal maggior conglomerato editoriale italiano e opportunamente incensato dai salotti, televisivi e non, questo fine intellettuale e letterato ha scritto, testualmente, parlando dei medici e infermieri che (invece di allestire camere a gas) «hanno rifiutato di vaccinarsi», che sono «dei pezzi di merda». Perché? Perché secondo il suo esimio parere, «hanno così contagiato i loro pazienti e vecchietti degli ospizi mandandoli all’altro mondo».

Non si può pretendere che un raffinato scrittore, seppure sponsorizzato da marche di liquori, sia informato del fatto che le persone vaccinate contagiano e si contagiano tanto quanto le non vaccinate. Anzi, secondo l’altrettanto esimio (o più esimio?) parere di San Anthony Fauci, che la carica virale presente in entrambi i casi è la stessa. In assenza di informazioni adeguate (forse perché si limita a seguire i media di regime?), il raffinato scrittore dà sfogo alle sue emozioni più elementari e si lascia andare a un linguaggio scatologico e adolescenziale che, ne sono certo, riscuoterà l’approvazione e il consenso di tutti coloro che da sempre approvano e consentono. E poi obbediranno e combatteranno; e intanto collaborano a ridurre l’Italia in macerie. Rimane una considerazione di carattere logico: una nota in margine suggerita da tanto eccelso vigore linguistico. Come è possibile, cioè, che volgarità e violenza verbale alberghino nelle stesse menti pie che hanno proclamato la loro devozione al politicamente corretto?

Il quesito permette un chiarimento, da tempo dovuto ma ormai ineludibile. Chi ha trovato non solo patetico e penoso ma anche pericoloso il politicamente corretto non lo ha fatto, spesso, e certo non lo ha fatto in un caso come il mio, perché era un bieco razzista, maschilista, omofobo o (come ha detto il raffinato scrittore in un’altra sua sapiente esternazione, che molto sapeva di freudismo d’accatto) inconsapevolmente «frocio». Lo ha fatto perché lo trova, oltre che ipocrita, votato alla costruzione di un’ortodossia tirannica e intollerante (velata di buone intenzioni, s’intende, come di regola è la strada per l’inferno). Non c’è da stupirsi dunque se, quando l’ortodossia si è (o crede di essersi) decisamente affermata, riveli la sua autentica natura, il suo spirito di lupo che non ha più bisogno di vesti d’agnello.

di Ermanno Bencivenga – La Verità

Un pensiero su “Quelli buoni e non violenti, Albinati: «Medici non vaccinati? Pezzi di m…»

  • 5 Settembre 2021 in 16:53
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    Vorrei dire allo scienzato Albinati che lui è l’altro pezzo molto autorevole che mancava. Non so, se sia al corrente, che se due medici uno vaccinato ed un’altro no al mattino si
    presentano in ospedale, senza sottoporsi al tampone, hanno la stessa probabilità di contaggiare. Si aggiorni e mi saluti Speranza.

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