“La Verità” indaga su contagi, ricoveri, decessi: i dati che l’Iss non rivela
Il giornale di Maurizio Belpietro vuole sapere chi finisce in corsia e a che età, ma l’ente di viale Regina Elena non trasmette i dati e vieta a chi li ha elaborati di diffonderli. Così, la redazione de “La Verità” li ha estrapolati.
Di seguito l’articolo di Antonio Grizzuti – La Verità -.
C’è un dato sulla pandemia che non trovate nei bollettini quotidiani, ma nemmeno nei più estesi rapporti della sorveglianza integrata redai dall’autorità sanitaria. Eppure, l’andamento dei ricoveri ospedalieri – nei reparti ordinari e di terapia intensiva – divisi per fascia d’età rappresenta un’informazione dal chiaro valore epidemiologico, utile a comprendere le dinamiche della diffusione del virus, oltre che dal forte significato politico, dal momento che intorno a essa si potrebbe, o per meglio dire si dovrebbe, modulare l’attività sanitaria e di prevenzione. E invece da mesi si preferisce dare la caccia all’untore, criminalizzare la movida, ostracizzare chi solleva qualche dubbio. Certo, dal punto di vista mediatico torna più funzionale alla narrazione abusare dei toni allarmistici nella speranza che la paura della malattia e della morte si sostituiscano alla responsabilità personale. Ma bisogna essere ciechi per negare che questa sciagurata strategia comunicativa ha contribuito a polarizzare il dibattito fino alle estreme conseguenze cui ci tocca assistere in questi giorni.
Come dicevamo, il dato delle ospedalizzazioni per fascia d’età risulta tutt’altro che semplice da rintracciare, ma prima di addentrarci nei numeri che il nostro quotidiano è riuscito faticosamente a recuperare, vale la pena chiedersi quali informazioni siano effettivamente alla portata di chiunque. Il documento esteso, pubblicato con cadenza settimanale dall’Istituto superiore di sanità, sulla sorveglianza integrata Covid-19, riporta una tabella con i casi di positività e i decessi per fascia d’età, con un ulteriore spaccato dei casi per classi di età inferiori ai 19 anni. Da qualche tempo, poi, l’Iss pubblica, all’interno dello stesso documento, un’altra tabella, contenente i casi di Covid diagnosticati, ospedalizzati, ricoverati in terapia intensiva e deceduti, divisi tra vaccinati e non vaccinati per quattro fasce d’età (12-39, 40-59, 60-79 e over 80 anni), ma l’informazione è relativa solo agli ultimi 30 giorni e, naturalmente, riguarda solo i soggetti maggiori di 12 anni (età sotto la quale non è possibile vaccinarsi). Stesso discorso vale per il dato sull’efficacia dei vaccini, diviso per fascia d’età ma disponibile solo dal 4 aprile all’ultima data utile e sempre per gli over 12. C’è poi un dato effettivamente interessante, spesso citato ma pur sempre parziale, ovvero quello relativo all’età mediana di casi, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi, dai quali si evince, in effetti, la diminuzione nel tempo dell’età dei soggetti colpiti. Infine, nella dashboard della sorveglianza integrata dell’Iss si può consultare la percentuale dei casi di Covid per stato clinico auttale (critico, severo, lieve, paucisintomatico e asintomatico), disponibile però solo per una frazione di casi e senza alcun riferimento alla situazione ospedaliera.
Né sul sito del ministero della Salute, né su quello dell’Iss, né tantomeno su quello della Protezione civile sembra esserci traccia del dato puntuale dei ricoveri per fascia d’età. Un’informazione che, non senza fatica, può essere scovata sulla pagina «CovidStat», realizzata dai ricercatori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare in virtù di un accordo siglato il 31 marzo scorso tra l’Iss e, appunto, l’Infn. Un’intesa che, udite udite, «non prevede la possibilità, da parte dell’Infn, di rendere pubblici questi dati», se non sotto forma di dashboard, dal momento che «queste informazioni sono di proprietà dell’Infn». Contattato dalla Verità, l’Istituto di fisica nucleare spalanca le braccia. «Questa scelta purtroppo non dipende da noi», ci scrive un referente. «Se avessimo la possibilità, non avremmo problemi a pubblicare i dati». Per scrupolo, lunedì abbiamo provato a contattare l’ufficio stampa dell’Iss, il quale in un primo momento ci ha rimbalzato alla pagina della sorveglianza integrata – nella quale però il dato sui ricoveri per fascia d’età non è presente – per poi successivamente rendersi disponibile a fornirci le informazioni, a seguito di nostra richiesta via email.
Mentre scriviamo, la struttura presieduta da Silvio Brusaferro non ha fornito ancora nessun riscontro alle nostre richieste. Risultato? Ci siamo armati di santa pazienza e abbiamo trascritto su un foglio di calcolo, uno ad uno, circa 10.000 dati ricavati dall’infografica integrativa realizzata dall’Infn.

Un atteggiamento, quello dell’Iss, che ci sorprende fino a un certo punto. Non è la prima volta, infatti, che ci rivolgiamo agli uffici di viale Regina Elena per ottenere informazioni senza poi ottenere alcun seguito. Risale a novembre del 2020 la richiesta di accesso civico generalizzato volta a conoscere il numero di decessi per Covid divisi per luogo (reparto ospedaliero, terapia intensiva, Rsa e domicilio dell’ammalato), caduta nel vuoto con la motivazione che l’ente non detiene questi dati. Senza riscontro anche la richiesta inviata a marzo scorso, nella quale chiedevamo il numero di casi per luogo di contagio (scuola, luoghi di lavoro, strutture ospedaliere, ristoranti e hotel, eccetera). Fino alla vicenda dei ricoveri per fascia d’età, che dimostra ancora una volta come all’Iss la trasparenza rimanga solo un miraggio.
La Verità