Covid: politica fallimentare, il vaccino non blocca il virus, servono cure

Il Governo Draghi ha puntato esclusivamente sulla campagna vaccinale per contrastare il Covid ma il vaccino, come è ammesso da tutti, non ferma la circolazione del virus. I vaccini sono importanti per prevenire le epidemie. E’ evidente che l’epidemia di coronavirus non può più essere prevenuta dal vaccino anticovid per il semplice fatto che è già in pieno svolgimento.

E’ evidente che il Presidente Draghi ha sbagliato la strategia di contrasto al virus Covid-19. E del resto lo sbaglio è apparso chiaro agli occhi di tutti sin da quando ha assunto l’incarico ed ha confermato il titolare del precedente governo al ministero preposto. In Italia sembra che ormai l’unica cosa importante sia non dire le cose come stanno. Tranne questo si può fare di tutto. Anche concludere che la drammatica epidemia non permette di mandare gli elettori alle urne ma permette invece di mandarli in vacanza, al mare, in montagna, ai laghi, passando tranquillamente da una regione all’altra, da nord a sud e da sud a nord come se nulla fosse. Il Covid ha realizzato così il sogno di tutti gli autocrati, si legge su Il Giornale d’Italia.

Da un punto di vista scientifico illustri scienziati si sono precipitati ad evidenziare che in effetti i vaccini sono importanti per prevenire le epidemie e stroncarle sul nascere ma il loro efficace impiego nel corso di una pandemia è tutto da dimostrare e non ha precedenti. E’ evidente infatti che l’epidemia di coronavirus non può più essere prevenuta dal vaccino anticovid per il semplice fatto che è già in pieno svolgimento. Ma si tratta di voci che sono state immediatamente messe in minoranza e zittite a livello globale.

Chi ha la malasorte di incappare in questo terribile virus nulla è stato previsto dai nostri pubblici governanti se non il ricovero in ospedale con la speranza di non finire in terapia intensiva, speranza che è statisticamente più consistente se si è fatto ricorso al vaccino – possibilmente in doppia dose ma si sta scoprendo la necessità della terza – prima di contrarre l’orribile morbo. Ma tra il momento in cui si è realizzato di essere stati infettati dal coronavirus e quello – per fortuna non sempre conseguente – del ricovero in ospedale che cosa succede? In questa fase iniziale della malattia che magari potrebbe essere curata con più facilità che cosa avviene al nostro povero elettore infettato dal coronavirus? Assolutamente niente. Nessuna cura è prevista che venga impartita dalle Aziende Sanitarie e dalle strutture da queste preposte al contrasto del virus al malato che ancora non necessita del ricovero se non la periodica verifica della sussistenza dell’infezione a fini statistici ed ai fini dell’emanazione dei conseguenti provvedimenti di igiene pubblica (isolamento o quarantena obbligatoria). Il malato è affidato al solo contatto telefonico con il medico di famiglia il quale a sua volta è lasciato ad affrontare questa malattia sconosciuta non la sola propria sensibilità. E bisogna dire che essendo l’umanità varia, lo sono anche i medici di famiglia quanto a sensibilità e reperibilità.

Quello che il nostro paese sta correndo non è un “rischio calcolato” ma è un puro azzardo fatto senza la rete di interventi a sostegno dell’efficacia dei vaccini. Nella lotta al coronavirus non si può puntare solo sui vaccini e derubricarla così dalla propria fitta agenda governativa. Sono necessari interventi seri e strutturali diversi dalla distribuzione delle solite paghette ed incarichi.

Molto si poteva e si può fare nella fase “domiciliare” della cura del virus che ancora oggi sembra per nulla presidiata dalla sanità pubblica o privata che sia. Così come si è molto investito sulla ricerca del vaccino con straordinari risultati se si vuole sconfiggere questo virus bisogna altrettanto pesantemente investire e ricercare nelle cure applicabili alla fase iniziale dell’infezione in sede domiciliare ed anche nella fase successiva della eventuale ospedalizzazione.

Ma qui bisognerebbe identificare i soggetti che avendone i mezzi abbiano anche l’interesse ad esplorare questo ambito della ricerca scientifica. Al momento non sembra ci siano grandi aziende farmaceutiche interessate e gli Stati Sovrani in occidente sembra si stiano accomodando sulla strada tracciata per loro da chi ha fatto l’importante scoperta scientifica del vaccino anticovid. E l’Italia su questa via è molto più avanti degli altri.

Il Giornale d’Italia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *