Palù auspica l’obbligo del farmaco sperimentale per chi svolge mansioni pubbliche
«Partiamo dai numeri di oggi: il 67 per cento della popolazione over 12 è vaccinata con due dosi, in terapia intensiva ci sono 466 pazienti [in tutta Italia, sarebbe interessante sapere l’età e le malattie pregresse di questi pazienti. ndr] e nei reparti ordinari poco più di 3.700. I morti giornalieri sono nell’ordine di alcune decine [su circa 60 milioni d’abitanti, ndr]. Naturalmente dovremo valutare che impatto avranno la riapertura delle scuole e la piena ripresa delle attività su questo scenario, ma l’ampia copertura vaccinale offre garanzie e consente di essere ottimisti» lo ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera, Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco e componente del Cts (Comitato tecnico scientifico). «Credo che sia necessario interrogarsi sull’opportunità di introdurre l’obbligo vaccinale per chi ricopre una funzione pubblica: operatori sanitari, insegnanti, forze dell’ordine e altra categorie. Ricordiamo che la salvaguardia del bene pubblico è tutelata anche dall’articolo 2 della Costituzione, secondo cui il diritto individuale non può ledere quello della comunità. E i vaccini di cui oggi disponiamo, oltre a proteggere l’individuo, sono altamente efficaci nella prevenzione dei contagi: tra il 70 e l’85 per cento. Per quel 25-30 per cento che sfugge anche i vaccinati devono continuare a portare la mascherina in ambienti affollati e al chiuso».
È irragionevole stabilire che i non vaccinati siano per forza contagiosi: se non si hanno sintomi e si gode di buona salute significa che non si è affetti da Sars-Cov-2. Mentre è dimostrato che i vaccinati non godendo di una copertura efficace del 100% perché non garantita dai farmaci genici sperimentali. Pertanto possono anch’essi essere colpiti dal Covid-19, quindi risultare contagiosi. Senza contare che un non “vaccinato” non ha la possibilità di ammalarsi o, peggio, di morire a causa degli effetti collaterali purtroppo negati per gli ordini di «scuderia».