Politica

«Pensiero unico», inganni, censure, superficialità. E abbiamo pure la sfacciataggine di condannare i talebani

La Verità di Maurizio Belpietro intitola l’editoriale con «Lamorgese, droga e rock’n’roll». Può far sorridere ma nel contempo crea irritazione. «Mentre ristoratori e cittadini sono vessati dalle restrizioni del green pass e rischiano sanzioni salate, l’ex prefetto tollera il rave senza regole nelle campagne della Tuscia. – afferma il direttore del quotidiano – Da lei dipendono la polizia e le forze dell’ordine, tuttavia non solo dal Viminale registra impassibile lo sbarco continuo di decine di migliaia di migranti ma, in un periodo in cui alle persone normali è proibito ritrovarsi senza distanziamento, se ne sta con le mani in mano di fronte a un rave party, ossia a un concerto non autorizzato a cui partecipano migliaia di persone. La vicenda appare come una vera e propria resa dello Stato.

A Valenzano, in provincia di Viterbo, 8.000 giovani si sono dati appuntamento per dieci giorni di musica e sballo senza il rispetto di alcuna regola. Pare incredibile, perché per radunare poche centinaia di persone al normale cittadino è richiesta l’autorizzazione di questura e prefettura. Ma nelle campagne della Tuscia tutto è consentito e si registra una vera e propria invasione, con l’occupazione di un suolo privato, ovvero la tenuta di un imprenditore locale, il quale lungi dall’aver dato via libera alle cavallette-umane, sta cercando in tutti i modi di ottenere che la polizia le allontani, ma senza successo».

Non c’è nulla d’aggiungere a ciò che ha scritto Belpietro sulla vicenda avvenuta a Valenzano. Il vero problema è che la gente accetta tutto ciò che sta accadendo, da quasi due anni, con la complicità del mainstream, per un virus curabile con terapie collaudate, senza la necessità d’utilizzare farmaci genici sperimentali che causano effetti indesiderati e pericolosi, se non addirittura mortali. A suffragare quest’affermazione sono le morti «per malori improvvisi» registrate questa estate.

Se si è contro l’attuale sperimentazione si viene etichettati «no vax». Se si afferma che la Costituzione è continuamente calpestata – ci sono sentenze del Tar che lo confermano – l’etichetta diventa «complottista». Se non si è allineati al «pensiero unico» dominante si è «fascisti». Se si è a favore della sovranità nazionale – specificata nella Costituzione – si è catalogati, in modo dispregiativo, «sovranisti», quando, in realtà, dovremmo essere tutti sovranisti a iniziare dal Presidente della repubblica. Sta diventando addirittura un problema dichiararsi eterosessuali. Se poi si ritiene che una famiglia normale debba essere composta da un padre ed una madre si è considerati automaticamente «omofobi».

Se questa è la «civiltà» che accettiamo, è da ipocriti condannare il modus operandi dei talebani. Anche la nostra è ormai una società «talebana», la differenza sta soltanto per le regole imposte. Tant’è che l’Unione europea sembra voglia legittimare il nuovo governo di Kabul.

Antonio Ferrero

Immagine La Verità

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