Mense vietate da uno strumento incostituzionale, le FFOO dovrebbero saperlo ma si lamentano per il panino
Non si placano le proteste per il documento anticostituzionale che discrimina e viene spacciato per strumento sanitario.
«Sul piede di guerra contro il green pass ci sono tutti i sindacati delle forze dell’ordine; dalla Polizia ai Carabinieri fino alle rappresentanze dell’Esercito, tutti dicono la stessa cosa: è insensato farci operare fianco a fianco e poi non farci usufruire delle mense. Si agitano ancora le imprese di ristorazione collettiva che nelle prossime settimane rinnoveranno gli appalti per la fornitura dei servizi. Ci sono problemi di costi, i pasti aumenteranno di prezzo, di occupazione – le imprese temono un calo di domanda e non sanno quanto personale chiamare – e normativi sui controlli. Carlo Scarsciotti, presidente Oricon, Osservatorio ristorazione collettiva, nota: “La decisione del governo rischia di scaricare sulle aziende della ristorazione una responsabilità troppo grande e frutto di una diatriba che non ci riguarda. Le mense sono adibite all’interno di spazi messi a disposizione dalle aziende, le stesse aziende dove i lavoratori accedono al proprio luogo di lavoro senza alcun obbligo di certificazione“. E dunque no ai controlli», fa sapere La Verità.
Si continua a trattare il problema in modo superficiale. La vera discussione non è se sia giusto o meno accedere nelle mense aziendali con o senza Green pass. Questo lasciapassare è soltanto uno strumento politico, discriminatorio, ideato per costringere le persone alla “vaccinazione” anti Covid. Perfino Crisanti, che sicuramente non è un complottista, ha dichiarato che il passaporto verde è una bufala.
«Il caso più clamoroso è quello che riguarda i migranti irregolari e senza tetto: le mense caritatevoli non possono più accoglierli», rivela ancora La Verità, mentre il Papa afferma che «Vaccinarsi è un atto di amore».
La grana va risolta alla fonte, l’Italia è uno dei pochi Stati al mondo ad aver adottato questo pass politico incostituzionale: polizia e carabinieri dovrebbero saperlo, quindi non si lamentino i servitori dello Stato (ossia servitori del popolo, non dei governi con presidenti mai votati) se ora sono costretti a mangiarsi un panino seduti su un marciapiede per il divieto d’ingresso alla mensa. E sappiano che dopo il panino sul gradino potrebbero prendere servizio con il collega “vaccinato” (pertanto un potenziale positivo portatore di qualche variante) che ha mangiato in mensa. Al Sud dicono: «cornuto e mazziato»