Il ministero: «Assenza ingiustificata» per insegnati senza green pass, ossia vaccinazione obbligatoria

Lo dice una nota del ministero inviata agli istituti in queste ore: sarà «assenza ingiustificata» per il personale scolastico senza green pass. Detta più chiara ancora: tutti i dipendenti del comparto scolastico che non avranno la certificazione verde e che quindi non potranno presentarsi al lavoro saranno considerati «assenti ingiustificati»

La precisazione del dicastero retto da Patrizio Bianchi è destinata a rinvigorire le polemiche scaturite dall’ultimo incontro con i sindacati per issare un protocollo efficace in ordine al rientro in aula, scrive Notizie.it. In buona sostanza i dipendenti sprovvisti del green pass non potranno fare quello che il loro profilo professionale implica, ma non solo. Non potranno neanche «permanere a scuola, dopo aver dichiarato di non esserne in possesso o, comunque, qualora non sia in grado di esibirla al personale addetto al controllo».

Evidentemente, la repressione per chi non intende fare la cavia di un farmaco genico sperimenta s’inasprisce, con minacce e vessazioni di ogni genere pur di obbligare a inocularsi il siero anti Covid-19. Si è passati dunque dalla linea “morbida” prima del summit con i sindacati al pugno duro, scrive Notizie.it, e la nota lo fa capire chiaramente: «Al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione, il decreto-legge introduce, dal 1 settembre al 31 dicembre 2021 la ‘certificazione verde Covid-19′ per tutto il personale scolastico».

Perché al 31 dicembre? Perché a quella data cesserà lo stato di emergenza e con esso la legittimità della prolificità normativa dell’Esecutivo. E ancora: «La norma definisce al contempo un obbligo di ‘possesso’ e un dovere di ‘esibizione’ della certificazione verde», spiega la nota che il ministero dell’Istruzione ha inviato ai dirigenti, ai coordinatori didattici e ai sindacati. Nel documento viene specificato che il pass «costituisce una ulteriore misura di sicurezza» ed è rilasciato dopo «aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni» o dopo «aver completato il ciclo vaccinale; essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti» o dopo «essere guariti da Covid nei sei mesi precedenti».

E c’è una chiosa che rimette in gioco i presidi: l’obbligo di controllo del possesso del Green pass è a carico dei «dirigenti scolastici e i responsabili dei servizi educativi dell’infanzia nonché delle scuole paritarie». La verifica del QrCode, cartaceo o digitale, dal dirigente scolastico può «essere formalmente delegata a personale della scuola» E le violazioni «sono sanzionate in via amministrativa dai dirigenti scolastici, quali organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni», conclude Notizie.it.

E pensare che il protocollo emanato dal Ministero della salute per la cura del Covid-19 prevede «vigile attesa e somministrazione di Tachipirina». Forse qualcosa non quadra. Obiezione: non ci sono cure. Ripetiamo per l’ennesima volta, senza scomodare ricercatori, medici seri e virologi veri, o chi purtroppo si è suicidato per l’emarginazione: chiedere a Trump, Berlusconi, Briatore, etc., come sono stati curati in ospedale.

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