Iva Zanicchi, nuova testimonial pro vax, adesso è la guru del Covid-19
Chi l’avrebbe detto che il mainstream avesse apprezzato la quasi “fascista” Zanicchi. Ricordate i fiumi d’inchiostro spesi per sminuire l’Aquila di Ligonchio nel periodo in cui sosteneva la politica del Cavaliere? Per la stampa “sinistra” era una “povera ignorante”: a onor del vero è un classico della sinistra dare dell’ignorante a chi non condivide il loro “unico pensiero”, ed oggi ne abbiamo ulteriore conferma.
Fu trattata come una povera donnetta d’avanspettacolo nazional-popolare. Ma ecco che oggi, grazie alla sua testimonianza pro vax, la conduttrice è diventata una vera e credibile opinionista, addirittura un punto di riferimento per la scienzah.
«Mia sorella di 85 anni si è presa la variante Delta nonostante abbia fatto tutte le vaccinazioni – quindi un’ulteriore conferma che il Green pass è una emerita “cagata”, come direbbe Fantozzi – ma non ha praticamente nessun sintomo. Se n’è accorta per caso perché aveva un pò di mal di gola e si sentiva stanca e dovendo andare al mare si è fatta un tampone ed è risultata positiva» Quindi, se non fosse per la trasferta al mare, l’ottantacinquenne sarebbe stata a sua insaputa infettiva nonostante i sieri “immunizzanti” tanto cari a Speranza, al Pennuto e vari compagni di merende. «Ora sta chiusa in casa aspettando di negativizzarsi – ha detto la cantante all’Adnkronos – ma grazie al vaccino sta abbastanza bene, se non li avesse fatti sarebbe probabilmente morta».
Quest’ultima supposizione “dell’Aquila” ha procurato un vero e proprio orgasmo ai virologi star, perché alla Zanicchi non è passato neanche per l’anticamera del cervello pensare che la variante Delta potrebbe manifestarsi come un semplice raffreddore.
Presto proporranno all’ex Aquila di Ligonchio, ora esperta Virologa della frazione di Ventasso, di partecipare a qualche talk show insieme alla Banda Bassetti, per farle snocciolare qualche dato “a cazzum” che sgomenta gli anziani, i quali desiderano passare a miglior vita con qualsiasi altra patologia, tranne per una “malefica” variante Covid.
RIPRODUZIONE RISERVATA
