Covid, Israele: un nuovo farmaco guarisce il 93% dei pazienti
Tel Aviv è alle prese con una nuova ondata di contagi, nonostante la massiccia campagna vaccinale, si lancia nella campagna per la terza dose del vaccino. Ma intanto sempre dallo stesso paese arriva una nuova terapia contro il coronavirus.
Si chiama MesenCure e, se i dati raccolti fin qui venissero confermati, potrebbe mettere d’accordo davvero tutti. Si tratta di un farmaco testato in Israele (dove si sta vivendo una quarta ondata di contagi nonostante l’altissima percentuale di vaccinati) che ha avuto fin qui risultati straordinari: chi lo ha assunto è guarito nel 93% dei casi ed è stato dimesso dall’ospedale in massimo cinque giorni, fa sapere Il Giornale d’Italia. Risultati talmente incoraggianti che il ministero della Salute israeliano ha approvato l’estensione del suo utilizzo, mentre si stanno realizzando i test di fase III, l’ultima prima di potergli effettivamente dare l’etichetta di cura anti Covid.
Ma come funziona il MesenCure? Si tratta di un trattamento innovativo che ha aiutato 14 dei 16 pazienti gravi che lo hanno assunto a guarire in tempi brevi. Il farmaco è testato dal Rambam Medical Center e consiste in cellule mesenchimali stromali attivate isolate dal tessuto adiposo di donatori sani, riduce l’infiammazione e allevia i sintomi respiratori e di altro tipo nei pazienti che soffrono di di stress respiratorio potenzialmente letale causato dal Covid-19.
Già negli scorsi mesi, la società aveva riferito di aver testato il rimedio su pazienti di età compresa tra 45 e 75 anni, tutti con sintomi gravi. Il 90% aveva comorbilità. I dati hanno mostrato una diminuzione del 40% dell’infiammazione polmonare grazie al trattamento. Un mese dopo, l’infiammazione polmonare ha raggiunto l’1%. La saturazione di ossigeno nel sangue è invece aumentata al 95% e la funzionalità polmonare è tornata a livelli pressoché normali nel giro di un mese soltanto.
Per questo ora, il ministero israeliano ha approvato la possibilità per qualsiasi ospedale israeliano di prendere parte ai test e di utilizzare il farmaco per altri pazienti. Lo studio di fase III coinvolgerà circa 155 pazienti e potrebbe davvero rappresentare una svolta nel contrasto alla pandemia. La ricerca avrà luogo in Israele ma è possibile che anche altri centri vengano coinvolti nel caso in cui il numero di pazienti nel Paese non tocchi la cifra necessaria allo svolgimento dello studio.
Israele si trova in questo momento alle prese con la quarta ondata di contagi e i dati dicono che la protezione garantita dal vaccino scende drasticamente col tempo. Chi ha assunto la dose a gennaio, infatti, si vede ora la protezione abbassata al 16%. Troppo poco, anche se il siero continua a proteggere dalle forme più gravi di infezione. Ma se il nuovo farmaco si rivelasse davvero la cura tanto agognata, il futuro prossimo di Israele e del mondo intero potrebbe cambiare, conclude Il Giornale d’Italia.