Ogni giorno Salvini minaccia il governo: “Parole, parole, parole…” cantava Mina
Alla vigilia dell’inizio del semestre bianco, Matteo Salvini alza la tensione interna al governo, lanciando una sorta di ultimatum sugli sbarchi. Il problema “va risolto entro agosto”, scandisce il segretario leghista, o, per la Lega, sarà “difficile” sostenere un governo che in tema di arrivi di “clandestini” fa “peggio” di quanto fece Angelino Alfano al Viminale fa sapere l’Agi.
“No al Green pass a scuola“. Il leader della Lega batte i pugni e ancora una volta si dice contrario alle scelte del governo ha scritto giorni fa Repubblica.
“Ho detto a Draghi: presidente, guardiamo i numeri”. Matteo Salvini, leader della Lega, a Milano Marittima risponde così a Bruno Vespa sul colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi su Green pass, regole e misure nell’Italia alle prese con il covid e la variante Delta in particolare, a rendere noto il “rimprovero” è l’Adnkronos.
Insomma, il solito Salvini: tanto fumo e poco arrosto. Non per nulla ha deciso di sedere al governo con gli ex “traditori” del M5S e gli invisi avversari politici Pd, Liberi e Uguali e Italia Viva.
Non bisogna dimenticare che il buon Matteo è stato anche simpatizzante comunista: «Chi non ha mai frequentato un centro sociale? Io sì, dai 16 ai 19 anni, mentre frequentavo il liceo, il mio ritrovo era il Leoncavallo. Là stavo bene, mi ritrovavo in quelle idee, in quei bisogni» si legge su Wkipedia. Poi favorevole alla secessione della Padania con la speranza che il Vesuvio potesse “lavare” i napoletani, per diventare recentemente un patriota sovranista ultra cattolico, con tanto di rosario in mano durante i suoi comizi.
“Non voglio un’Italia schiava di nessuno, non voglio catene. Non voglio dipendere dai funzionari dell’Ue” riporta il Foglio. Ma a distanza di tempo ecco che “La Lega non ha in testa l’uscita dell’Italia dall’euro o dall’Unione europea” ha dichiarato al Fatto Quotidiano, il buon Matteo.
E poi, con la nascita dell’amore per Draghi, Salvini sta diventando sempre sempre più europeista ‘de noi altri‘, così usano dire a Roma.
È vero che soltanto gli stupidi non cambiano mai idea, ma coloro che la cambiano in continuazione per opportunismo non sono certamente utili, e la coerenza, in ambito politico ha un suo perché: basta chiederlo a Giorgia Meloni la quale sta gongolando leggendo i sondaggi riguardanti il suo partito.
Più che “strappi” al governo, quelli di Matteo Salvini, sembrano “prese per i fondelli” per gli elettori.