Politica

Ivano Verra, candidato sindaco, denuncia gli attacchi e le strumentalizzazioni delle testate più importanti di Torino

Ivano Verra, candidato sindaco per Torino nella lista Italexit, denuncia, attraverso il suo canale Telegram, attacchi e strumentalizzazioni ordite in questi giorni da alcune delle testate più importanti di Torino. Esprimendo totale solidarietà a Marina Pollicino, consigliera comunale nel gruppo misto.

“La sua colpa – scrive Ivano Verra riferendosi a Marina Pollicino – è quella di essere una genuina democratica che si è messa a disposizione per autenticare le liste dei partiti che vogliono presentarsi alle elezioni (Italexit, Noi Cittadini e altre ancora) prima della fine del suo primo e ultimo mandato.

Per chi non lo sapesse, la burocrazia necessaria per le Comunali è ferma a modalità vecchie di 50 anni: abbiamo app, SPID, PEC e smart card per qualsiasi cosa però se vuoi candidarti devi usare qualche tonnellata di carta da timbrare e ri-timbrare secondo una serie di criteri semplicemente senza senso. Se sapete leggere tra le righe, alla fine è un modo per disincentivare la presenza sulla scheda elettorale di nuovi partiti alternativi come Italexit e lasciare campo libero alle solite vecchie sigle e alle loro finte liste civiche.

Ieri Marina era al nostro banchetto di Piazza Castello per autenticare i moduli di alcuni dei nostri candidati; in parallelo i nostri militanti portavano avanti la raccolta firme contro il Green Pass. Due attività completamente distinte e separate, ma non per certi giornalisti che le hanno teso un vero e proprio agguato mediatico sommergendola di domande: ma cosa ci fa qui? Ma vuole entrare in Italexit? Ma si ricandida? Ma sta raccogliendo le firme contro il Green Pass? Cosa ne pensa di Verra? Cosa ne pensa della Sganga? In che rapporti è che con Appendino?

Tutto questo mentre al banchetto c’erano almeno 30 persone in fila per firmare contro il Green Pass, quasi tutti lavoratori che rischiano di perdere il lavoro tra pochi giorni: COMPLETAMENTE INVISIBILI PER I GIORNALISTI, che già pregustavano qualche titolone da rotocalco di gossip su Marina. Ad un paio di loro ho spiegato il perché Marina fosse lì e la loro osservazione è stata: “Ma perché dovrebbe farlo gratuitamente se non è una vostra iscritta e non si ricandida?”. Come se difendere il diritto alla partecipazione alla vita democratica fosse ormai solo un mezzo di scambio per interessi economici e personali.”

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