Proteste Green pass, Lamorgese minaccia: “Non erano autorizzate e provvederemo”
La ministra degli interni fa un altro passo avanti verso stato assolutista: “Non c’è alcuna dittatura sanitaria, guardiamo con attenzione a queste manifestazioni”
“Le manifestazione” e le proteste “contro il green pass non erano autorizzate” e il Ministero dell’interno terrà sotto osservazione l’evolversi della situazione. Queste le parole, o meglio, le minacce della ministra dell’interno Luciana Lamorgese rispondendo alle domande dei giornalisti durante una visita a Caserta e facendo un nuovo passo avanti verso quella forma politica che si chiama Stato autoritario. In Italia “non c’è alcuna dittatura sanitaria”, dice poi la ministra, stigmatizzando l’accostamento tra il pass vaccinale e la stella di David usata contro gli ebrei durante l’Olocausto.
Proteste Green pass, Lamorgese: “Non erano autorizzate e provvederemo”
“Guardiamo con attenzione alle manifestazioni dei no-vax, che ricordo non erano autorizzate, anche perché sono stati usati simboli ormai passati; penso alla stella di David”, continua Lamorgese. E qui potremmo farle notare due errori nelle sue parole, o meglio un errore e una contraddizione. Si tratta infatti di un errore etichettare tutti i contrari al Green pass come “no-vax”. Per quanto riguarda la contraddizione, al contrario, si potrebbe ricordare alla Lamorgese che nemmeno gli sbarchi dei migranti in arrivo sulle nostre coste sono “autorizzati”, ma in quest’ultimo caso non lo faremo. Dato che ora non possiamo certo prendercela con i disgraziati – uomini ma anche molte donne e bambini – che arrivano sulle nostre coste per cercare un futuro migliore.
“Nessuna dittatura sanitaria – ha proseguito dunque la Ministra – vaccinarsi è fondamentale per superare questa pandemia. Tutti i provvedimenti del Governo sono stati presi per tutelare la salute pubblica, e perché la vera libertà è poter andare dove si vuole senza danneggiare gli altri”.
Proteste per il Green pass: folla infuriata in 80 città italiane
Nella giornata di sabato 24 luglio, nel pomeriggio, sono andate in scena proteste con il green pass in oltre 80 città italiane. Ora scattano già, a tempo record, le prime sanzioni e le prime denunce. La prima città a muoversi contro i suoi cittadini è Piacenza. Secondo la Questura, i partecipanti alla manifestazione “No green pass” che si è svolta nella città erano “circa un migliaio”. Dunque troppi. In parte erano aderenti – secondo la Polizia – ai movimenti “No vax” , “Governo del popolo” e “Io apro”.
I manifestanti sono confluiti in piazza della Rinascita, meglio nota come Piazza Salotto, aderendo a un’iniziativa nazionale lanciata sui social. “La manifestazione – dice la Questura in una nota – non preavvisata, evolveva in un corteo non autorizzato“.
Proteste Green pass, scattano prime sanzioni e denunce
I “no green pass” hanno stazionato nei pressi della Nave di Cascella, per poi dirigersi su Corso Umberto “dove – continua la nota della Questura – il presidio della polizia evitava che un alterco con i promotori di un gazebo di Forza Italia evolvesse negativamente. Successivamente il corteo, anticipato e seguito dalle forze di polizia e dalla Municipale si dirigeva verso il Palazzo del Governo, ove i vari promotori prendevano a turno la parola per protestare contro la politica del Governo e l’ipotizzata dittatura sanitaria. La manifestazione si concludeva alle 19.40″.
I promotori, “molti dei quali già noti alla Digos verranno denunciati per aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata. Verranno inoltre sanzionati amministrativamente per essersi assembrati senza indossare la mascherina”. La Scientifica “ha raccolto una vasta documentazione fotografica, utile all’identificazione e documentazione delle attività illecite poste in essere”.