Sospensioni “congelate” per operatori sanitari non vaccinati: rischio “buchi” in organico
PORDENONE – Mentre aumentano a vista d’occhio le lettere firmate dal Dipartimento di prevenzione dell’AsFo indirizzate agli operatori sanitari residenti in provincia che non si sono vaccinati, si complica e non di poco la strada verso la sospensione, lo rende noto Il Gazzettino.it. La motivazione è semplice: senza il personale che sarebbe sospeso, si rischierebbe di non riuscire a garantire i servizi, soprattutto quelli domiciliari. Pertanto il personale non vaccinato sarà “inviato” dal proprio medico, il quale tenterà lo spostamento di mansione o in seconda battuta imporrà delle rigide prescrizioni, come l’uso costante di una mascherina di qualità o altre forme di distanziamento. Ma al momento non sarà sospensione immediata, contrariamente a quanto si pensava.