Covid-19 e varianti, sconfitte dal calcio
di Antonio Ferrero
Qualcuno, leggendo il titolo, potrebbe pensare al calcio minerale, la sostanza importante per la salute di ossa e denti che combatte nervosismo, ansia e depressione. No, ciò che intendo è “l’arte pedatoria”.
Ormai è risaputo che il popolo italico scende prevalentemente nelle piazze per festeggiare la propria squadra del cuore o per far valere qualche diritto per il club calcistico per il quale tifa.
Ebbene, ieri sera il popolino – “museruolato” e non – ha sconfitto la paura di vivere per il timore di morire per un virus che ha ucciso individui con una età media di 82 anni e tre gravi patologie pregresse, oltre che per dei protocolli errati.
Nella notte di Wembley, fuori e dentro lo stadio, in ogni piazza dello stivale, la gente si è assembrata, abbracciata, gioiosa, con la testa fuori dai finestrini delle auto – “chissenefrega” del coronavirus da raffreddore – per gridare a squarcia gola “Italia”… “Campioni”…
Hanno urlato e gioito per la stessa Italia che in sedici mesi ci ha privati dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione: lavoro e libertà individuali, con tanto di coprifuoco, in pieno stile guerra mondiale.
La finale del campionato europeo di calcio ha dato, magicamente, un colpo di spugna al mainstream, a “virologistar“, a Speranza, con la consapevolezza che oggi nessuno sarebbe morto, o ricoverato gravemente, per l’assembramento calcistico – era già successo per la vittoria del campionato di Serie A e Serie B -.
Quindi, la vera ed unica speranza – ministro compreso – è che gli italiani, oltre ad avere la testa nel “pallone” per i beniamini in mutande, super tatuati, con scarpe bullonate, abbiano un minimo sindacale d’intelligenza per rendersi conto che varianti Delta, Alfa, Gamma, Omega o Corradino, possono essere dei virus con i quali si può tranquillamente convivere, in modo sereno – come succede da quando mondo è mondo – , sia per le cure esistenti, sia per la l’attuale incapacità di questi coronavirus, “deviati“, di compiere delle stragi, attualmente solo annunciate, alla faccia di Big Pharma e virologi seminatori di terrore: quest’ultimi più preoccupati di far inoculare un farmaco genico sperimentale che della nostra reale salute.
Pertanto, adesso, piuttosto di preoccuparci d’avere un pass che dimostri che ci siamo offerti come cavie, sarebbe ora di manifestare d’essere campioni di diritti nella stessa Europa, sconfitta calcisticamente, che invece ci vuole peones.
Tifiamo anche per i nostri diritti, per la nostra libertà, dando un calcio a certe direttive europee e alla Tv del pallone: “pallone” in tutti i sensi.
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