Aveva ricevuto la prima dose di vaccino, muore dopo 2 mesi di ricovero: allertata l’Aifa
Il caso di un maceratese di 66 anni segnalato dall’Area Vasta 3, il primario Sopranzi: “Stabilire se c’è stata correlazione”. Era ricoverato da quasi due mesi.
Macerata – Un caso sospetto di correlazione tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e l’insorgere di patologie che hanno poi portato alla morte di un uomo di 66 anni, residente a Macerata, è stato segnalato all’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) dal reparto di nefrologia dell’ospedale di Macerata.
L’uomo, che è morto nella notte tra giovedì e venerdì 2 luglio, l’11 maggio, alcuni giorni dopo la vaccinazione, si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata, lamentando severi dolori addominali. È stato subito visitato e sono stati fatti tutti gli accertamenti necessari.
Dalle analisi sono emersi alti valori di creatinina, a indicare un’insufficienza renale, per questo ne era stato disposto il ricovero nel reparto di nefrologia. L’uomo, interrogato dai sanitari, avrebbe detto che fino all’inoculazione del vaccino stava bene e non aveva alcun problema di salute.
Nel corso della degenza, che ha avuto momenti alti e bassi, a un certo punto sono emerse diverse complicazioni. Così il paziente era stato trasferito all’ospedale di Ancona, prima in neurologia e poi all’Utic (unità di terapia intensiva cardiologica). Una volta stabilizzato, era stato riportato nel reparto di nefrologia di Macerata, dove purtroppo è deceduto.
La segnalazione alla’Aifa, però, era già stata fatta alla fine del mese di maggio. “Un uomo che ha detto di stare bene prima della vaccinazione e alcuni giorni dopo presenta un quadro così severo evidenzia una situazione che va necessariamente segnalata all’Aifa, come noi abbiamo fatto tramite la nostra farmacia territoriale”, spiega Franco Sopranzi, primario del reparto di nefrologia di Macerata.
“È un caso sospetto – prosegue –. La segnalazione serve proprio per mettere in moto un’analisi approfondita, che stabilisca se vi sia stata o meno una correlazione tra la somministrazione del vaccino e l’insorgere dei problemi che, purtroppo, hanno poi portato alla morte dell’uomo”. Come noto, l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che gestisce in Italia il sistema di sorveglianza vaccinale, raccoglie i dati, per poi inviarli al database europeo di “EudraVigilance”. Le segnalazioni giungono dai medici, operatori sanitari e in alcuni casi dai pazienti o dai familiari.
Tratto dall’articolo di Franco Veroli – Il Resto del Carlino – Macerata