LinkedIn cancella l’account del precursore del vaccino mRNA

Il dottor Robert Malone, conosciuto come uno dei pionieri dei vaccini mRNA, ha affermato che LinkedIn ha recentemente cancellato il suo account a causa dei suoi commenti sui vaccini mRNA COVID-19. Nello specifico si domandava se la somministrazione di questo tipo di farmaco sperimentale fosse sicura e senza rischi per determinati gruppi di persone.

“La mia attività paga Linkedin per il servizio premium, e nonostante ciò sono stato cancellato”, ha scritto Malone su Twitter questa settimana. Questa azione arbitraria ha danneggiato la nostra attività e chiediamo un risarcimento”. La moglie, Jill Malone, dichiara: “In 10-15 anni non ha mai avuto nemmeno un problema né commesso alcuna violazione, ha 6.000 follower, e non gli è stato dato alcun preavviso riguardo la cancellazione”. 

In un tweet successivo, la moglie ha postato un’e-mail ricevuta da un rappresentante di LinkedIn, il quale ha affermato che l’account del ricercatore avrebbe violato il contratto col social media per aver pubblicato “informazioni fuorvianti o imprecise” sui vaccini e sul COVID-19.

Sono stato accusato per i miei dubbi e le mie opinioni“, ha dichiarato Malone.

The Epoch Times ha contattato LinkedIn

Le affermazioni di Malone a Fox News, e ad altri organi di stampa, sulla somministrazione di vaccini a individui di età inferiore ai 18 anni, sono state segnalate da diversi cosiddetti siti di “fact-checkers”.

“I vaccini salvano vite. Questi vaccini hanno salvato vite”, ha detto Malone, aggiungendo però che i rischi per la somministrazione dei sieri di Pfizer e Moderna superano i benefici, specie per i bambini”. Parlando con Fox News, Malone ha dichiarato: “Posso dire che il rapporto rischio-beneficio per chi ha18 anni o meno non giustifica i vaccini“.

La cancellazione dell’account di Malone da parte di LinkedIn è l’ultimo tentativo di un’azienda Big Tech di frenare ciò che viene descritto come “disinformazione” sui vaccini COVID-19. Recentemente, Twitter ha bloccato l’account dell’epidemiologo della Harvard Medical School Martin Kulldorff per aver espresso un punto di vista scettico sul fatto che le mascherine forniscano effettivamente protezione.

È dall’inizio della pandemia che le società di social media sospendono gli account di chi mette in dubbio l’origine del COVID-19, solo per aver ipotizzato la nascita del virus nel laboratorio ad alta sicurezza a Wuhan, in Cina, alla fine del 2019. Tuttavia, negli ultimi mesi, i funzionari statunitensi, compresi i membri della comunità di intelligence di 17 agenzie, hanno messo in discussione la narrativa ufficiale dei funzionari del Partito Comunista Cinese (PCC) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i quali affermano che il virus è stato trasmesso dagli animali all’uomo.

di Jack Phillips – The Epoch Times

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