Il ricorso al Tar di 300 sanitari contro l’obbligo vaccinale
L’udienza è prevista per metà luglio: “Non è una battaglia no vax, ma una battaglia democratica; l’Italia è l’unico Paese dell’Unione Europea a prevedere l’obbligatorietà per determinate categorie di soggetti”. Burioni drastico: “Irrecuperabili”
Circa 300 operatori sanitari e medici di alcune province lombarde (Brescia, Cremona, Bergamo e Mantova) hanno presentato ricorso al TAR di Brescia chiedendo l’annullamento dell’obbligo vaccinale. La notizia è stata anticipata quest’oggi da alcuni giornali locali e lanci di agenzie. L’udienza è prevista per metà luglio.
“Non è una battaglia no vax, ma una battaglia democratica. Qui si obbliga una persona a correre un rischio altrimenti gli viene impedito di svolgere la professione” spiega l’avvocato Daniele Granara che ha presentato il ricorso contro AST Bergamo, ATS Brescia, ATS Val Padana e ATS Montagna.
Secondo quanto si leggerebbe nelle 52 pagine di ricorso, “l’Italia è l’unico Paese dell’Unione Europea a prevedere l’obbligatorietà per determinate categorie di soggetti della vaccinazione per la prevenzione della Sars-CoV-2”. Il ricorso è stato depositato dieci giorni fa.
Drastico il commento di Roberto Burioni: “Irrecuperabili. Perché non cambiano lavoro? Sarebbe meglio per tutti”.
Today – Foto Ansa