Sindaco di Milano, Feltri: “Lusingato, ma non ho amministrato nemmeno casa mia”

Il giornalista: “Sì, sono di centrodestra, ma negli anni Sessanta anche socialista”

In queste ore è spuntata un’indiscrezione che vede il giornalista Vittorio Feltri candidato Sindaco a Milano: “Sì, ho ricevuto qualche segnale in questo senso”, ha confermato lo stesso Feltri. “Ma siccome per adesso non c’è nulla di concreto, mi limito a sorridere…”, fa sapere ancora il direttore di Libero quotidiano.

Sindaco di Milano, Feltri: “Lusingato, ma non ho amministrato nemmeno casa mia”

In queste ultime settimane sono stati tanti i nomi che si sono susseguiti come possibili e probabili candidati sindaci per il Centrodestra nelle prossime elezioni amministrative che si terranno a Milano a ottobre 2021. In questo senso, il nome di Vittorio Feltri è stato solo l’ultimo in ordine di tempo, ma probabilmente anche il più suggestivo. Più ancora del nome di Alessandro Sallusti, ora collega per altro proprio di Vittorio Feltri a Libero, la cui possibile candidatura era circolata dopo le dimissioni sue dimissioni da Il Giornale.

“Beh, in effetti la cosa mi solletica”, ha scherzato Feltri. “Anzi, più che solleticarmi, mi lusinga. Però, sa: io non sarei capace di amministrare un condominio, figuriamoci Milano…”, continua una tra le penne più irriverenti e famose d’Italia. “Nella mia vita io sono stato anche di sinistra. Negli anni Sessanta, a Bergamo, ero socialista. Allora là era tutto controllato dalla Democrazia cristiana, ma a me non è mai piaciuto stare nel gruppo. Nel Psi mi ero anche trovato bene, poi però è arrivato il ‘68 e tutto è diventato un casino”.

“Che si sia pensato a me mi ha lusingato”, conclude Feltri, intervistato da Il Corriere della Sera. “Però, mi rendo anche conto di non essere la persona più adatta. Io non ho mai fatto una campagna elettorale in vita mia. E poi, oltre a farla, bisogna anche vincerla. E se la vinci, lo stipendio lascia a desiderare. Ma il fatto è che io non ho mai amministrato niente”.

Il Giornale d’ItaliaFoto LaPresse

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