Medici no-cavia pronti allo scontro. “Meglio morire di fame che fare il vaccino”
Preferiscono stare senza stipendio e fare ricorso. In Emilia Romagna e Liguria cifre record di sanitari contrari all’iniezione
Sono molti i medici e gli infermieri che non intendono fare da cavia per il farmaco genico sperimentale, chiamato comunemente vaccino anti Covid-19. Per loro loro è partita la sospensione dello stipendio, il trasferimento di reparto e anche le ferie forzate, ma non si arrendono.
Non ha dubbi – si legge sulla Stampa – una donna che ha poco più di 50 anni e lavora come operatrice socio-sanitaria in una Rsa privata vicino a Ivrea, in Piemonte. O meglio lavorava, visto che da due mesi è stata sospesa dal servizio e lasciata a casa senza stipendio. «La metà delle colleghe non voleva, ma poi per paura hanno ceduto, io sono l’unica ad aver resistito. Il vaccino fa male, non è sperimentato, la lista dei morti è molto più lunga di quanto ci dicono – spiega – Hanno provato a convincermi a vaccinarmi, per tornare a lavoro, ma io non ci penso nemmeno». L’Emilia-Romagna è la Regione che, in numeri assoluti, ha il record di operatori sanitari no cavia, oltre 14mila.
Foto: LaStampa