Arrivano 45 mila sospensioni per i medici no-cavia. Stipendio congelato fino al 31/12: indetto uno sciopero nazionale
Alcune strutture hanno già attivato i provvedimenti, ma non ci saranno licenziamenti. Si punta alle ferie forzate, dove possibile
Nonostante sia massiccia e martellante la campagna vaccinale in atto, sono molte le persone che non desiderano far parte di questa sperimentazione, tra le quali ci sono anche 45 mila tra medici e infermieri: stranamente nessuno si chiede il perché dei professionisti in ambito sanitario non desiderino offrire il proprio corpo per un farmaco genico sperimentale.
La Stampa rende noto che verranno presi i primi procedimenti da parte delle aziende sanitarie per la sospensione degli operatori che scelgono di non sottoporsi all’inoculazione. Il quotidiano torinese afferma che, secondo le stime della struttura commissariale, sarebbero circa 45.753 gli operatori sanitari attualmente non disponibili alla sperimentazione. Per costoro la legge prevede, in prima istanza, dove sia possibile, che vengano spostati per lo svolgimento di mansioni non a contatto con i pazienti; in alternativa, l’operatore o il medico subirà delle ferie forzate. Solo in ultima istanza ci sarebbe la sospensione dalla professione senza il recepimento dello stipendio, ma non è contemplata la possibilità di licenziamento: la norma ha validità fino al 31 dicembre 2021.
In funzione di questi provvedimenti che paiono in contrasto con l’articolo 32 della Costituzione – “ Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana“-, mercoledì 30 giugno 2021, ci sarà uno sciopero generale nazionale del personale del settore sanità pubblica e privata, con astensione dal lavoro di 12 ore, indetto dalla FISI – Federazione Italiana Sindacati Intecategoriali -.
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Foto: Ministero della Salute
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